mercoledì, agosto 09, 2006

Souvenir de Barcelona/7 - Il Club Esportiu Júpiter



Il Club Esportiu Júpiter era la squadra del Poble Nou, quartiere operaio e industriale. CNTista, repubblicano e catalanista. Prese il campo in carrer Lope de Vega nel 1921, costruendoci una tribuna di legno. Durante gli anni 20 godeva di una grande popolarità e un enorme quantità di pubblico durante le partite, con i militanti anarchici che approfittavano delle trasferte della squadra per trasportare pistole smontate dentro ai palloni. L’apice lo toccò nel campionato 1924 – 25, conquistando il titolo di campione di Spagna di seconda divisione.
Sotto la dittatura di Primo de Rivera la squadra aveva subito il divieto di esibire le quattro barre con sopra la stella a cinque punte che formavano il suo scudetto per le evidenti connotazioni indipendentiste e catalaniste. Sotto il franchismo le perderà di nuovo, assieme al nome e ai colori della maglia.

Nella foto: Il bar Jupiter fino a 52 anni fa sede della squadra. L’ex campo di calcio di carrer Lope de Vega, che si trova proprio di fronte, è oggi per metà parchetto urbano, dove i ragazzini giocano a basket e i pensionati riposano e per metà collegio pubblico, dove tutt’ora si gioca a calcio.

I bambini della scuola, sospettosi, mi chiedono perché sto facendo delle foto; io per un attimo vorrei rispondere “Come perché ? Perché è da qui che settant’anni fa si partì per cambiare il mondo, ragazzino” ma poi mi sento ridicolo e allora vagheggio di un evento storico accaduto in questo luogo.

6 commenti:

  1. Partiti saran partiti, ma non è che siano andati molto lontano.

    Un rivoluzionario, ogni tanto, andrebbe giudicato anche dal risultato della rivoluzione. Altrimenti son bravi tutti.

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  2. ma come, a Barcelona vanno a scuola anche in agosto?

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  3. x caporale: non è proprio una scuola, è definito collegio pubblico. poi su cosa voglia dire e come funzioni di preciso non ho indagato ma ti assicuro che i ragazzini che giocano a pallone ci sono anche adesso.

    x leo: il risultato fu che persero ma noi stiamo ancora qui a parlarne, che tutto sommato è un risultato anche quello. e per il futuro, mutatis mutandis, chissà.

    l'altro risultato di cui chi ha partecipato suole vantarsi fu che, almeno durante la rivoluzione, l'anarchia dimostrò di funzionare: a barcellona il metro girava, i tram pure, le fabbriche producevano e il pane era nei forni. un periodo troppo breve certo, ma non era scontato nemmeno quello.

    sul perchè poi persero, il dibattito storico è sempre aperto, con le tesi più diverse e contrastanti.
    uno degli ultimi testimoni, diego camacho "abel paz" di solito la spiega così "finchè ci trovammo i fascisti davanti vincemmo, quando ci trovammo i fascisti che ci sparavano davanti e i comunisti che ci sparavano alle spalle fu la disfatta"

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  4. tu stai ancora qui a parlarne, ma nessuno ti ha chiesto niente.

    Hanno perso perché avevano troppi nemici, lo so anch'io. Bisogna farsi meno nemici, e meno menate su "la milizia non è un esercito" - infatti la milizia perde e gli eserciti vincono.

    Gli autobus funzionavano. Wow.
    Ci voleva l'anarchia.

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  5. ho la sensazione che non fossero menate.
    molti di quelli che erano andati lì a combattere ci erano andati sull'onda dell'entusiasmo per un mondo nuovo. la militarizzazione, che poi fu imposta, fu storicamente una delle cause del tracollo. molta gente se ne tornò a casa, quella che rimase rimase con il morale a pezzi.

    riguardo al resto, non fare lo sciocchino: in un luogo un po più ampio di questo blog, tipo il civile consesso, della guerra civile spagnola si continua a parlare, a questo alludevo.

    nessuno ha detto che ci vuole l'anarchia a far girare i tram, viceversa molti sostengono o hanno sostenuto che con l'anarchia i tram mai avrebbero potuto girare, nel senso che le gerarchie tra umani sarebbero assolutamente imprescindibili nella gestione dei sistemi complessi. bene: l'esperienza di barcellona fu una prova a favore della falsità di questa tesi.

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  6. bravo cragno, così si risponde alla provocazioni (leonardo è cattolico, gli sta sui maroni che a barcelona durante la guerra civile i tram giravano e i cappellani no)

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