martedì, febbraio 28, 2006

infatti, per esempio, io non dico più nulla

Più noioso di Xxxxxxx, ci siamo solo noialtri che ogni anno andiamo dicendo quando sia insignificante e anacronistico Xxxxxxx.

lunedì, febbraio 27, 2006

Ancora una volta, grazie Santità

L'amore di Dio non fa differenza fra il neoconcepito ancora nel grembo di sua madre e il bambino o il giovane o l'uomo maturo o l'anziano". Benedetto XVI torna a parlare "della dignità della persona umana" che "ha le sue radici nell'intimo legame che la unisce al suo creatore". Un giudizio morale, questo, che vale "già agli inizi della vita di un embrione prima ancora che si sia impiantato nel seno materno"

Ai ricercatori e ai genetisti, poi, il Papa ha indicato una precisa "frontiera": "Al di là dei limiti del metodo sperimentale - ha detto - là dove non basta più o non è possibile la sola percezione sensoriale né la verifica scientifica, inizia l'avventura della trascendenza, l'impegno del 'procedere oltre'".

E a ogni dibattito che ciellini & friends "Eh ma tu non sai che il cuore si sviluppa dopo WEQFQ giorni" "Eh ma tu non sai che la scienza dice che il feto comincia a percepire il dolore dopo SLADKF giorni"

cazzate. la scienza non c'entra nulla con la vostra battaglia, c'entra la trascendenza.

Credo che questo sia veramente il migliore dei papi possibili. Senza ironia. Rompendo la tradizione ipocrita della chiesa, parlare ambiguo per dire tutto e il suo contrario, smussare gli angoli per non scontrarsi frontalmente col mondo, Benedetto XVI parla chiaro quant'altri mai. Lui è il nemico e noi siamo il suo. Punto

E tutto sulla base della più rispettabile delle motivazioni: partire da premesse opposte, trarne dunque opposte conclusioni.

domenica, febbraio 26, 2006

Politologo anch'io

L’altra sera ho voluto soddisfare nuovamente la mia morbosa curiosità nei confronti del Christian Rocca pensiero-e-azione e così mi sono guardato il bel documentario “Dalla parte degli angeli” su La7. Considerazione a posteriori: è vero che la sinistra non ha idee nuove, esemplare l’intervista a John Podesta, ma quelle della destra sono più vecchie ancora. Forse la destra ha un orizzonte più chiaro (“ma insomma voi cosa volete, tre pistre ciclabili in più ?”non era nel doc. ma l’ho letta da qualche parte) ma idee nuove neanche a parlarne. Anche qui emblematica l’intervista a Norman Podhoretz, politologo di destra, che esprime la stupefacente povertà intellettuale del senescente neoconservatorismo.
E quando sul mercato mancano le novità, qualsiasi commesso viaggiatore può confermarlo, si vede la forza della struttura commerciale di una ditta. Questo può far pensare che abbia ragione George Lakoff, questa settimana su internazionale, nello spiegare i successi repubblicani con le sue teorie sul framing linguistico applicato alle proposte politiche. Resta sospesa la questione dell’orizzonte, per la quale forse la destra ha un vantaggio oggettivo.

(so che presto mi vergognerò di aver scritto una cosa così, devo lasciarle a leo ste fregnacce)

venerdì, febbraio 24, 2006

Obiettivi e profondi, come un grandangolo

Un giorno, ma con calma, qualche illuminato sinistrorso, deluso dell'Occidente corrotto, mi spieghera' (sforzandosi perche' sono davvero tardo, si vede) perche' diamine io mi debba vergognare di Calderoli, mentre un qualunque cittadino siriano o libico non debba avere di che preoccuparsi di alcune decine di connazionali che bruciano ambasciate e minacciano di morte a destra ed a manca. Anzi... a volte ci pigliano pure!
E un altro pezzo di cuore a Groucho che è sempre più contento di andarsene dalla Siria, ma "non per paura dei musulmani, ma perché stanco di fare queste figure di merda".
No infatti... non glielo spieghiamo agli amici musulmani che si puo' anche protestare pacificamente, evitiamolo, per carita'... senno' che divertimento c'e'? Continuino cosi', lo rifacciano alla prima occasione; convinciamo pure quel 98% che non si e' mai sognato di sparare ad alcunche': che ci state a fare a casa, vigliacchi! V'hanno insultato il Profeta, che aspettate???!!

Anzi, torniamo dai Palestinesi e diciamoglielo: non avete capito niente. Aveva ragione Arafat, firma un trattato qui e lascia scoppiare un ordigno umano li', altro che trattative per avere uno stato Palestinese, tritolo ci vuole. Torniamo dagli Israeliani: aveva ragione Sharon, muri, muri e razzi agli elicotteri, meglio se su ci civili.

Aspetta un po'... ma non siete sempre quelli ferocemente incazzati contro gli States perche' fa uso della violenza in Iraq...? Porca miseria... allora proprio non capisco.


A proposito, in regime di onesta' intellettuale, un qualunque simpatico texano del profondo sud sarebbe autorizzato a farvi saltare gli alluci dei piedi a fucilate per la vignetta qui sotto (anche sul sito dell'Illuminata Lia). Ioa quel punto lo definirei un ottuso forsennato omicida... qualcun altro, forse, un uomo con tanti problemi alle spalle che nessuno stava a sentire... poverino.

Attenti agli alluci

giovedì, febbraio 23, 2006

il problema di noi occidentali è che non ci rispettano

Cioè, ma mi chiedo, cosa deve fare una povera signora? Cosa deve fare?
Ha scritto l'articolo, e loro niente. Il libro, e niente. Il secondo libro. Il cofanetto. Niente-niente-niente. Ma cos'è?
E' mancanza di rispetto, ecco cos'è.
E poi è razzismo. Un indiano, dico, un indiano, uno che suo nonno ancora s'inginocchiava davanti alle vacche, lui sì. Ma lei no. E poi non dite che c'è una guerra all'occidente. Ma se non è guerra all'occidente questo, cosa?

Vabbè la libertà d'espressione. Viva la libertà d'espressione.
Ma la libertà d'espressione senza nessuno che s'incazza e brucia le ambasciate per quel che dici o scrivi o disegni, è una fregatura. Ecco cos'è.
Dire che ci si contenterebbe di poco, qui.
Una fatwa. Un attentatino.
Un po' di pietà per un'anziana signora molto malata che vorrebbe andarsene col botto.
Ma niente, niente, niente di niente.

E insomma una signora cosa deve fare per farsi un po' notare?

La Fallaci ha spiegato di voler raffigurare Maometto "con le sue nove mogli, fra cui la bambina che sposò a 70 anni, le sedici concubine e una cammella col burqa. La matita, per ora, si è infranta sulla figura della cammella, ma il prossimo tentativo probabilmente andrà meglio".

Però è veloce a correggersi

Nel giro di qualche ora ha già cambiato le carte in tavola
(tutto il resto del discorso rimane valido)

mercoledì, febbraio 22, 2006

Christian Rocca ha l’indignazione come il culo

Parrebbe una piccola cosa, e infatti lo è.
Oggi Christian Rocca si indigna sulla vicenda di Federico Aldrovandi, un giovane ferrarese morto in circostanze ancora poco chiare dopo essere stato fermato dalla polizia.
Giornalismo di impegno civile dopo la vergogna su Guantanamo, no ? Encomiabile, no ?
Solo che Rocca fa le cose a suo modo, con la superficialità che gli compete. E scrive:

Com'è possibile che questa storia non sia in prima pagina su tutti i giornali
Liberazione lo ha fatto. Ma davvero sono più importanti gli gne-gne di Gad ("mi dispiace ma non ci credo deve essere stato un fotoreporter") Lerner su Mimun di un ragazzo che entra vivo in una caserma e ne esce morto, morto in questo modo?


Peccato solo che Federico Aldrovandi, la notte in cui morì, non sia mai entrato in una caserma. Né da vivo nè da morto. Come è arcinoto a chiunque abbia seguito anche solo un minimo, anche solo di striscio, la vicenda, Federico è stato fermato, ammanettato ed è morto su una strada, nei pressi dell’ippodromo di Ferrara.

E’ una sbavatura, un dettaglio. Ma è quel genere di dettagli che si tirano dietro il mondo: Christian Rocca non sa nulla, ma proprio nulla, del caso Aldrovandi (cosa che di per se non è certo una colpa) eppure decide ugualmente di scriverne (cosa che è una colpa grave, se fai il giornalista di mestiere infinitamente di più).

Qui non ci sono detenuti senza accusa né processo come a Guantanamo (una vicenda non semplicissima, in punta di diritto, secondo Rocca), qui c’è una vicenda, questa sì, estremamente delicata. Ci sono perizie e contro-perizie che non concordano sulle cause della morte. C’è una ricostruzione dei fatti, allo stato, ancora difficoltosa. Ci sono polemiche sulla modalità delle indagini. C’è un clima di tensione che si taglia col coltello. Eppure Rocca ci si butta come un elefante in cristalleria. Lui linca la prima pagina di Liberazione (probabilmente il peggior giornale tra quelli che hanno seguito la vicenda, ma questo è un altro dicorso) con la foto – molto forte, è vero - del ragazzo. E urla la sua indignazione formato grassetto. Ma dietro non c’è niente, proprio niente. Proprio Rocca.

Par condicio



(via lia)

martedì, febbraio 21, 2006

Storici Satanici/1

E' possibile che punire il sonno della ragione con l'uso della prigione generi mostri più brutti ancora. L'antinazismo fascista, tipo.

lunedì, febbraio 20, 2006

Il paradosso al potere

Tu fai una dichiarazione

Io ti dico no. Questa dichiarazione che hai fatto è violenta. Dunque tu sei un violento. Quindi non sei d'accordo con me. Anzi: sono io che non sono d'accordo con te. Perchè io sono un nonviolento. E quindi mi rifiuto categoricamente di candidarmi ad amministrare assieme a te l'organismo che gestisce il monopolio della violenza.
Io mi candido. Tu resti fuori.

sabato, febbraio 18, 2006

Neoromantici del catastrofismo snob

Un tempo avevano l'eskimo, la vera tolfa e si lasciavano ammaliare da Lenin, Mao e Che Guevara... a chi gli ribatteva che, forse, dico forse, non era proprio tutt'oro quel che luccicava di grigio cemento bolscevico urlavano "Borghese!".

Eran giovani e forti, erano comunisti. E non avevano capito granche', sopratutto visto che di borghesi ce n'erano troppo pochi e loro dovevano esercitarsi picchiando i poliziotti ed i carabinieri, che borghesi non erano.

Poi vennero "quelli che Muccino" e la loro avversione per la vita in scatola, il cane Max, il tappeto falsorientale, i viaggi Valtur... etc, etc, etc. A chi gli faceva notare che non erano proprio degli aborigeni australoidi nemmeno loro urlavano: "Trentenne!".

Eran giovani e forti, erano idealisti di ritorno. E molti di loro sbavavano per una sedia al Ministero. Per fortuna non picchiarono quasi nessuno perche' il calo delle nascite aveva reso i trentenni una generazione striminzita.

Poi vennero i "catastrofisti di grido" con le loro profezie sulla fine del mondo: una volta per colpa dell'effetto serra, poi per via dell'inquinamento, della guerra nucleare, dell'ebola e chi piu' ne ha piu' ne metta. A chi non li capiva gridavano: "Egoista figlio di pa'"

Si unirono ai nogglobbal e l'ultima volta che sono stati avvistati mangiavano un panino al formaggio sulla Routa Nueve facendo l'autostop: "ci sono un sacco di ghiacciai in Patagonia, almeno salviamo quelli". La volta prima un supposto figlio-di-pa' che faceva l'impiegato al Lingotto li aveva rastrellati con una mano pesante come quella di un fabbro.

Oggi eccoti i "crossculturalisti", gli equilibristi che, in bilico sul baratro del fanatismo antioccidentale, arringano all'occidente ottuso, stupido, ignorante e corrotto. A chi gli fa notare che il capo della comunita' mussulmana russa ha incitato i suoi 14 milioni di fedeli a picchiare gli eventuali partecipanti al Gay Pride urlano: "Razzista ignorante!".

Ignorante e' chi ignora. Deficente e' chi manca di qualcosa. Io ignoro i motivi per cui qualcuno voglia picchiare o uccidere un gay (sia esso cattolico, musulmano o comunista come Castro), a qualcun altro manca il senso della realta'.

giovedì, febbraio 16, 2006

ma il sondaggio farlocco, per favore, no

Se ne usciremo vivi, dagli anni Zerozero, spero che uscendo ritroveremo una verità che abbiamo lasciato all'ingresso, vale a dire: i sondaggi non sono notizie. Al massimo sono presunzioni di notizie. Preparazioni a una notizia. In mancanza di meglio li possiamo anche considerare notizie: ma non lo sono.

"E i sondaggi falsi? Sono notizie o no?"
Qui vale una delle leggi fondamentali del giornalismo, vedi cane-morde-uomo. E cioè: se una persona importante racconta bugie, fa notizia: ma se quella persona è Silvio B. non fa più notizia da un pezzo. Provasse a mordere un cane, allora sì.

Il fatto è che non viviamo in un regime di "mancanza di meglio". Ne abbiamo, di cose di cui parlare. Dugento pagine di programma, tanto per gradire. O anche solo dieci punti. E invece ci buttiamo a litigare su sondaggi falsi o presunti. E' la solita vecchia strategia del polverone, e ci caschiamo sempre. Poi ci diranno che la siamo meritata.

ooparty

Mio blog preferito, dorinnanzi.

martedì, febbraio 14, 2006

come un fastidioso scricchiolio

"Il grafico sul rendimento dei bond europei qua sotto (parte di uno studio dell'OCSE) evidenzia una cosa su tutte: che gli investimenti pubblici dei paesi della UE non valgono una sega
Questo può voler dire che peggio di così non può andare (non è infatti previsto il rendimento sotto lo zero, o meglio in questo caso è prevista la guerra civile). Dirò di più: il grafico dell'area Euro è identico a quello dei Bond argentini prima che in massa la gente andasse a chiedere almeno quei pochi soldi rimasti; col risultato che tutti ricorderete".

Ma questa cosa risulta solo a lui?

lunedì, febbraio 13, 2006

nogglobbalismo del Terzo millennio Terzomondista

sottotitolo: "ma quanto siamo alternativi?"

Riassunto delle puntate precedenti:
c'e' uno (uno) che disegna Maometto con la bomba in testa e ci sono altri (pochi, pochissimi) che incendiano ambasciate e minacciano di morte a casaccio per causa di quell'uno. Taluni potrebbero anche sprofondare nel terrore... ma, per fortuna, dico io, arrivano loro: i prodi paladini del "nogglobbalismo del Terzo millennio Terzomondista". Piu' che una filosofia, una fede! Martiri dello sfascismo, sacerdoti del sapere iniziatico, rivoluzionari del cavillo, si ergono, in modo davvero chic, a difesa di quei pochi (pochissimi) ed al massacro indiscriminato di tutti l'altri per via di quell'uno. I pochi (pochissimi) reagiscono in virtu' dell'affronto subito (dicono) che come ogni affronto, si lava nel sangue? (suggeriamo). Mah no (insistono), che dite, siam contro la violenza... eh si', diciamo noi, ma quelli, i pochi (pochissimi), menano. Magari soffrono, si sbattono, vengono umiliati, ma menano. Siete come Calderoli (qualunquizzano)... ma va' (ribattiamo)... lo vedi? (chiosano) Se non siete come i Calderoli siete come tutti gli altri... gli Illuministi... e allora che si fottano, vecchi Illuministi decrepiti... che ne sanno loro della fame?

Nuovo episodio:
Non hai mai vissuto almeno cinque anni in un paese islamico? E allora che ti parli? Se non sai, taci. Solo vivendo con loro e ragionando come loro capirai perche' alcuni di loro (pochi, pochissimi) incendiano le ambasciate. Gli altri? Quelli che non incendiano? Quelli che non credono che il fanatismo religioso sia congruente col Corano? Quelli che ricordano che Maometto era assai tollerante (assai)? Beh... che vuoi, si' ci sono pure loro... ma, insomma, mica fa notizia parlare di loro, difendere loro... vuoi mettere? Siamo o non siamo eroi? Viva il Che! Ohibo', non ci farete morire all'ombra di una bisunta bustina di patatine, o di una bibita gassata o, peggi'emmai (neologismo), di un'automobile inquinante. Noi si va al fronte, la' dove infuria la battaglia di lettere infilate a caso una dietro l'altra. Una ad esempio? C R O S S C U L T U R A L C O M M U N I C A T I O N.

Riflessione: non conosco bene l'Islam... pero' gli italiani li conosco bene. E gli snob pure. Parliamo di quelli. Un tempo la chiamavano esterofilia, e compravano Bergkamp. Ora fa chic l'Islam-fanatico-filia. E vabbe'.

Il presente e' scritto di getto come sfogo contro il sovrabbondare di prediche... prediche e prediche. Se non c'e' il papa ci sono i nogglobbal, se non ci sono loro, c'e' Bin, senno' c'e' George o Silvio, senno' i Terzomondisti... e io mi sono rotto dei moralismi, anche di quelli para-illuminati da nogglobbal del terzo millennio. E terzomondisti. Snob.

By the way... pretendo quanto meno di essere difeso contro ogni attacco come e piu' di quelli che bruciano ambasciate: andate a studiarvi il mio retroterra culturale e le mie difficolta' sociali.

buoni auspici

"Caro Lunardi, se avessi detto alle popolazioni locali: mettetevi il cuore in pace l'opera si farà, saremmo ancora al punto di partenza"
Pier Luigi Bersani parlando della differenza tra il modo di operare del centrosinistra (Firenze-Bologna) rispetto al centrodestra (Torino-Lione)sull'alta velocità, qualche decina di giorni fa

"L'opera si farà e basta"
Romano Prodi parlando della Torino-Lione, oggi

(astieniti dal seggio, lotta nel sociale)

C'è solo Lia

Quello che io ho visto, abbiate pazienza, è una parte del mondo che teorizza e spiega la sua irrefrenabile e sorprendente urgenza di precipitarsi a disegnare Maometto ricorrendo all'armamentario di un movimento culturale e filosofico che risale a tre secoli fa, riciclato e stiracchiato allo scopo di spiegare ad altri che loro sono arretrati.

Tutti illuministi, tutti piombati nel 2000 direttamente dal '700.
La sinistra europea che, per dialogare col resto del mondo, mostra la propria modernità rispolverando i precetti del dispotismo illuminato.
Certo che ne abbiamo fatta, di strada.

Questa alzata di scudi, ne sono certa, non è da figli di Voltaire.
E' da figli della Valtur, più che altro.
E' il prodotto diretto della pretesa di andare ovunque, parlare con chiunque, credere di conoscere tutto senza mai spostarsi dal proprio villaggio, sempre uguale, da Agadir a Ko Samui. Con gli stessi abiti. Con lo stesso cibo. Mantenendo intatte le stesse certezze.
Ma vi pare che funzioni?

l'oppio è la religione dei popoli

(Da anni volevo usare un titolo così).

"E se gli scontri nelle periferie francesi fossero legate alla penuria di cannabis? Quando Bruxelles ha chiesto a Marocco di diminuire la produzione di hascisc - tra l'85 e il 90% della resina di cannabis confiscata in Europa viene dal Paese nordafricano - non ha tenuto conto del ruolo della droga nella pace sociale. Senza rimettere in discussione le ragioni profonde degli scontri scoppiati in autunno (come la disoccupazione, che riguarda quasi il 40% dei giovani), il mensile [francese] Technickart sostiene che la penuria di hascisc potrebbe aver contribuito a far salire la tensione fra i giovani. Innanzitutto a causa del nervosismo dei fumatori in astinenza o sotto l'effetto di droghe più pesanti.
"Il popolo ha sempre usato la cannabis per resistere alle situazioni difficili, perché è un po' come la foglia di coca, che permette di camminare per ore senza sentire la fatica", spiega un sociologo [chi?]. La seconda causa è la diminuzione del trafficio di stupefacenti. Un anonimo poliziotto spiega: "Con la cannabis i giovani si concentrano su un piccolo traffico, che non disturba molto. Se lo sopprimi, si dedicano ad azioni molto più violente, come le rapine".

(Internazionale, 10/2/06, pag. 74).

sabato, febbraio 11, 2006

Si continua a dimagrire

Ci sono volte che ti senti pesante, uno che scrive solo cose pesanti, seriose, pallose, sempre a menarla con l’etica, la morale e la mia è più morale della tua e no sei tu che sei un bamboccione viziato e così via. E ti dici ma io non sono così, io non sono questo, cioè almeno non sempre. E vorresti essere leggero come certi blog che ti piacciono tanto o come Andrea Marcenaro che l’altro giorno ti ha fatto tanto ridere con le mutande danesi.
Poi leggi che esce il rapporto di Amnesty International su Guantanamo (riassunto in italiano su Repubblica) e di nuovo pensieri foschi.
E il tempo che passa invano. E la più grande democrazia che sprofonda nella barbarie. E tutti quanti che si abituano e manco strillano più. (strillano per le vignette)
E poi quel quesito minore, epperò sottilmente inquietante, che ti balza per la testa.
Ma anche sessant’anni fa era possibile difendere i campi di concentramento e scrivere su Vanity Fair ?

il sovrastrutturismo va in citta'

Una qualunque Domenica, un punto qualunque della penisola: sassaiola contro un pulman di tifosi avversari, botte da orbi ad una famigliola che entrava allo stadio, accoltellamenti a soggetto.

Da Domenica sera a Mercoledi' sera: reprimenda senza soluzione di continuita' da ogniddove. Che siano stati provocati o meno con saluti fascisti e comunisti o financo tirando in ballo la mamma e la nonna, non c'e' giustificazione che tenga per i tifosi teppisti: alla gogna... bestie, incivili, assassini, delinquenti (e mughinate a piacere)!

Giovedi': lungo, cavernoso e profondo post di Leo con annessa analisi psicosociopatologica del perche' e percome i teppisti suddetti non hanno completamente torto, che', anzi, e' forse piu' colpa nostra che loro.

... Oh, Leo, non mi deludere... mica me li snobberai solo perche' questi adorano Eupalla invece che una divinita' qualunque!! Voglio una bella sovrastruttura... direi un due piani. Con mansarda, grazie.

(oh, si fa per scherzare. pero' se mi censuri vado da Martelli con Cragno)

venerdì, febbraio 10, 2006

"dialogare, dialogare, dialogare"

Ma anche Ferrara, come si fa a prenderlo sul serio?

E' un po' come la Fallaci. All'apparenza, ti stanno chiamando alle armi. C'è da difendere l'occidente! Nella pratica, sono fortunati se riescono a spostare il sedere dei loro lettori di qualche centimetro.

Vai sul Foglio, è tutto un fuoco e fiamme. "Morire per un branco di cretini, questo è troppo". Massì! Lotta dura! Ma cosa dobbiamo fare, in concreto?
Salta fuori che si tratta di comprare biscottini danesi. Ma va. E tu saresti lo strenuo difensore dei valori occidentali. I biscottini. Il lego. Ma darsi un contegno?

La cosa fantastica è che dopo tanto fuoco e tante fiamme va in tv, riceve Berlusconi, e gli chiede (cito a memoria): 'non trova che dopo gli attentati in Turchia Ratzinger avrebbe dovuto dire qualcosa di più netto, come giù le mani dai cristiani'? Straordinario, no? Con una mossa sola riesce a tirare sia la giacchetta al Capo che l'ermellino al Pontefice.

Solo che non attacca, come al solito. Il Capo lo smolla all'istante. In queste cose, dice, bisogna "dialogare, dialogare, dialogare". Avete letto bene. E io l'ho scritto bene. Lo ha detto Berlusconi a Ferrara ieri, 9 febbraio 2006. Con l'Islam bisogna "dialogare, dialogare, dialogare"

Che poi lo so anch'io, è un gioco delle parti. Uno mostra i muscoli e fa tintinnar le sciabole, e l'altro si atteggia a papà rassicurante. E forse Berlusconi ce la fa ancora, a sembrare un papà rassicurante. Ma Ferrara, che sciabole vuoi che tintinni, che muscoli vuoi che mostri. I biscottini. Il lego. Salviamo l'occidente. Mi sa che alla prima risata ci sommergono.

giovedì, febbraio 09, 2006

Come iniziò la Terza Guerra Mondiale

...poi, un giorno, all’onu, silvio berlusconi si è alzato in piedi e ha raccontato quella della pompinara islamica...

mercoledì, febbraio 08, 2006

Film satanici/1 - Omar Mukhtar il Leone del Deserto


In tempi di vignette proibite è simpatico ricordare che c’è un film del 1979 con Anthony Quinn, Oliver Reed, Gastone Moschin e persino Raf Vallone, che voi non potete vedere. Perché siete italiani.
Non sono gli integralisti islamici a proibirvelo, è il vostro ministero dei Beni Culturali.
Non si vede la faccia del profeta Maometto, ma i campi di concentramento nostrani in Libia (immagini originali). Brutalità italiana contro tolleranza araba.
Forse è l’unico esempio di film censurato in Italia da oltre 25 anni per ragioni politiche anziché religiose. Ovviamente lo fanno per il vostro bene: se lo vedete diventate terroristi

martedì, febbraio 07, 2006

mia improvvisa curiosità per la vecchietta sempre incazzata

Ma insomma, la Fallaci, cosa propone?
Non è una domanda retorica, io proprio non lo so. Dopo la Rabbia e l'orgoglio non ne ho più letto niente. Cioè, qualche schizzo di bile ogni tanto sul Corriere, ma nulla di sistematico.
Tra le varie cose messe in cantiere in 2025 che non ho avuto il tempo e la forza di realizzare, c'era una setta che aveva come testo sacro il suo cofanetto. Mica male come idea, ma avrei dovuto comprare il cofanetto, mi sforava il budget (ho scorso solo Apocalisse in libreria perché volevo sapere come rileggesse il testo di San Giovanni. Non lo rilegge. Gli frega solo il titolo).
Mi annoia come scrive. Tutta quella foga in ogni singola frase. Dovrebbe sembrare rabbia, ma io non mi arrabbio così. Nessuno che conosco si arrabbia così. La rabbia è tutto un alto-e-basso, lei invece è molto monotona, alla fine sembra una posa. Ma queste sono valutazione sul suo stile. Invece ora mi stavo chiedendo: che cosa ha da proporre? Contro l'islamofascismo, naturalmente. Contro l'Eurabia. A parte l'etichette, ha anche delle strategie da suggerire?

Che io sappia, non era molto entusiasta sulla guerra in Iraq. Ma potrei sbagliarmi. Non so cosa ne pensi della Bossi-Fini, per esempio. Le frontiere le vuole semichiuse o semiaperte, o spangate? Qualcuno che passa di qui lo sa? Detesto non conoscere le cose che mi stanno antipatiche.

Perché la mia perplessità è questa: io sarò troppo politicorrect, a cercare di capire sempre gli islamici, e a proporre il dialogo, l'etica del rispetto, queste scemenze da boy scout, ecc.; ma voi? A parte berciare di Eurabia e islamofascismo, cosa proponete? Vi basta Bush o volete qualcosa di più? O reclamate semplicemente il diritto di berciare di Eurabia e islamofascismo nei secoli dei secoli? Sono curioso. Come le scimmie, mie parenti.

Martiri della cacca/1 - Jakov Džugashvili

"Soltanto nel 1980 abbiamo potuto sapere dal Sunday Times come morì il figlio di Stalin, Jakov. Catturato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, fu internato in un campo di progionia insieme a un gruppo di ufficiali inglesi. Avevano in comune le latrine. Il figlio di Stalin le lasciava sempre sporche. Agli inglesi non piaceva vedere le loro latrine sporche di merda, anche se si trattava della merda del figlio dell'uomo più potente della terra. Glielo rimproverarono. Lui si offese. Glielo rimproverarono di nuovo più volte e lo obbligarono a pulirle. Lui si arrabbiò, iniziò una lite, venne alle mani. Alla fine chiese di essere ascoltato dal comandante del campo. Voleva che fosse lui a fare da arbitro. Ma l'arrogante tedesco si rifiutò di parlare di merda. Il figlio di Stalin non potè sopportare l'umiliazione. Urlando al cielo terribili ingiurie russe, si lanciò contro il filo spinato percorso dalla corrente elettrica che cingeva il campo di prigionia. Vi cadde sopra. Il suo corpo, che non avrebbe mai più sporcato le latrine degli inglesi vi rimase appeso.
(...)
Il figlio di Stalin ha dato la sua vita per della merda. Ma morire per della merda non vuol dire morire senza un senso. I tedeschi che sacrificarono la loro vita per estendere più a oriente i territori del Reich, i russi che morirono perchè la potenza del loro paese arrivasse più a occidente, loro sì che morirono per qualcosa di stupido e la loro morte è priva di senso e di validità generale. La morte del figlio di Stalin invece fu, nella generale stupidità della guerra, la sola morte metafisica."

Milan Kundera. L'insostenibile leggerezza dell'essere

"volavano sassi e provocazioni, ma nessuno s'è neppure voltato"

(Premessa: sì, lo so, gli integralisti sono brutti e cattivi, ammazzano i preti, bruciano le ambasciate, ci odiano; lo so e me ne preoccupo. Ma mi preoccupo anche dell'immaturità della mia generazione).

Com'erano saggi, i nostri vecchi, me ne rendo conto solo adesso. Primo, non rispondere alle provocazioni.
Quanta forza c'era, in una frase così. E quanta sicurezza. Non speranza: sicurezza di vincere, alla fine. Non subito e non facilmente. Ma vincere, senz'altro.

Come siamo stupidi noialtri, che non facciamo altro che correre dietro alle provocazioni, e rinfacciarci le provocazioni, e reagire male alla provocazione, ma guarda che era solo una provocazione, e adesso non sai stare a una provocazione. E intanto gli standard si abbassano. Finché uno comincia con cacca e piscia, qualcuno altro propone la medaglia d'oro a un tale, ed è tutto un gran mischione di medaglie d'oro e scoregge, e sarebbe la grande guerra delle idee. E' solo la dimostrazione che non ne abbiamo, di idee. Ci teniamo le nostre provocazioni.

Prendi il Cragno, per esempio. Gli ho messo il post in bozza, e gli ho chiesto di cambiare il titolo. Ma lui no, costava meno fatica atteggiarsi a eroe censurato. Ma censura de che. Ma non ti vergogni? Ma c'è gente nel mondo, nel nostro piccolo mondo, che di censura soffre davvero! Magari su questo stesso server californiano, accanto ai kilobytes di questa pagina, ci sono quelli di un cinese che fa finta di parlare di sudoku mentre organizza uno sciopero illegale. Ma noi siamo nel libero Occidente, noi dobbiamo fare un monumento al Cragno, il martire della cacca. A questo siamo.

Dietro a tutto questo c'è una gran disperazione. Il fatto è che noi non l'abbiamo, un progetto per il futuro dell'Islam. Non ce l'abbiamo. Bush ce l'ha. Bin Laden ce l'ha. Noialtri no. Ci infastidisce soltanto, l'Islam. Non è tanto il divario economico. Non è la morsa del petrolio. Tutto questo possiamo mandarlo giù, ma questa idea che c'è un profeta che non si può mostrare in una vignetta, ah no, questo è inammissibile. Ma perché non la smettono di essere tutti islamici e non si danno anche loro ai reality o ai telefilm americani?
L'idea che se c'è qualcuno, nel mio stesso mondo (che per una serie di problemi storici, economici, politici, religiosi) non gode delle mie sacrosante libertà d'espressione, il problema non è la differenza tra me e lui, macché: il problema è lui. Deve farsi furbo. E io ho diritto di prenderlo in giro. Ho diritto di provocarlo. Perché sono libero, cazzo. Merda. Cacca. Piscia. Me la sono conquistata col sangue, la mia libertà. Ho fatto dannare tutte le tate all'asilo, le maestre alle elementari, le prof alle medie, e al liceo un anno mi hanno dato 7 in condotta. E ora sono libero come l'aria. Libertà, libertà, libertà, libertà obbligatoria.

lunedì, febbraio 06, 2006

Cragno, il malato infantile dell'anarchismo

Il Cragno - un bamboccione viziato che crede che la sua piccola libertà personale di dire cacca e piscia valga quanto il rispetto per le convinzioni religiose di un miliardo di persone - ha scritto un post con un titolo scemo. Non scandaloso, eh? Soltanto scemo.
Scemo quanto? Mah, da sanzione pecuniaria (se al nome del profeta ci sostituiva Gesù - ma non è la stessa cosa, vero?)

Siccome su questo blog io sono Signore e Padrone, l'ho fatto fuori.
Se vuole, può postarlo con un titolo diverso.
Le sue divagazioni su "non devono venirmi in casa a dirmi cosa devo fare" potrebbe anche postarle su un forum della Padania, perché più o meno il livello è quello lì: che poi continui a credersi anarchico, fa un po' parte della società dello spettacolo: cacca piscia e anarchia.

Cragno, è troppo tardi per queste stronzate: ti sono già arrivati, in casa. Oppure, se preferisci, siamo noi a casa loro. Nel mondo globalizzato un'immagine in Danimarca può offendere un beduino dell'Oman (non so se ci sono beduini in Oman). Inoltre, nel mondo globalizzato, il nostro benessere è fondato sul loro sottosviluppo. Non puoi veramente credere che dire Cacca al Profeta sia propedeutico alla futura sovversione anarchica medioorientale. Per ora la situazione mi pare l'opposta: abbiamo il nostro salottino democratico, dove ci piace giocare alla libertà e alla giustizia; e ci piace anche molto far notare quanto siamo liberi noi e quanto siano cattivi loro. E più faranno la faccia truce, più noi alzeremo i muretti al nostro salottino.
Purtroppo non andrà così: i muretti non funzionano. Fattene una ragione, e smettila con le parolacce. Non sei libero 100%. Non lo sei mai stato.

Cose più serie qui.

sabato, febbraio 04, 2006

Voltaire, le vignette e il maestro Miyagi


“Odio le tue idee eccetera eccetera” – Voltaire

“ Se stai di qua dalla strada, va bene. Se stai di là dalla strada, va bene. Ma se stai in mezzo alla strada, ti schiacciano”
- Il maestro Miyagi, Karate Kid

Va da sé che se difendo la libertà di espressione, le espressioni che difendo sono proprio quelle che più mi stanno sui coglioni.
Altrimenti, anziché una scelta etica, compio al massimo una scelta tautologica.

Ma è sulle motivazioni che vorrei soffermarmi. Difendo le espressioni che più mi stanno sui coglioni non perché sono masochista. Non perché sono buono. Ma proprio perché sono più cattivo e voglio fare male al mio nemico.
Per distruggere le idee che mi stanno sui coglioni è assolutamente necessario che chi le ha le possa esibire. Poichè le mie sono migliori (chiaro, se no non sarebbero le mie) sono convinto di poter neutralizzare quelle che odio all’interno del dibattito sociale.
Faccio un esempio: il manifesto qui sopra (tratto da Maxwell), io lo trovo un vergognoso incitamento all’odio religioso e, perché no, razziale. Ma non ne chiederei mai la messa al bando né tantomeno la persecuzione di ideatori e committenti.
Un manifesto come questo qui sopra incita alla guerra civile, eppure la guerra civile in Italia non scoppia. Continuerà a non scoppiare fino a quando gli anticorpi sociali a questo tipo di messaggio saranno più forti del messaggio stesso. Ma se per caso, in un certo momento storico, il messaggio dovesse prevalere, allora non ci sarà messa al bando del manifesto o sanzione contro gli autori che potrà tenere.
Puro succo volterriano.

Naturalmente c’è un alternativa a questa scelta (se no che scelta sarebbe?), cioè adottare l’etica opposta: siccome le mie idee sono migliori (chiaro, se no non sarebbero le mie) posso conquistare il potere e imporle a tutti con la forza. La solita Storia.

Poche cose trovo così vomitevoli come gli striscioni di certe tifoserie ma non saranno certo le cariche dei celerini a tutelarmi.
Nel senso che: o gli insulti, il razzismo ecc, sono una bravata da stadio, e allora (come è probabile che in effetti sia) è solo un giochino a “guardate quanto siamo brutti e cattivi” che rientra nel campo della sociologia. Oppure dietro c’è un progetto politico che si cerca di veicolare nella società . E allora o io mi difendo nella società o non c’è celerino che tenga.

Pochi scritti mi danno la nausea come quelli della Fallaci. Ma l’idea di processare la Fallaci per il contenuto dei suoi libri è ancora molto peggio del contenuto stesso.

Sono 4 anni che insisto sul fatto che la democrazia imposta con la forza sia una colossale baggianata.
Non vedo perché non dovrebbe esserlo l’imposizione della tolleranza per decreto (ci prova in Italia la legge Mancino contro l’incitamento all’odio razziale, recentemente emendata)

Emblematica è la figura del ministro Pisanu, che ci vuole tutelare tanto dai razzisti da stadio, sequestrando loro gli striscioni con le cariche dei celerini, quanto dai vignettisti blasfemi, magari multandoli o sequestrando i giornali che li pubblicano. Ma il ministro Pisanu e il suo ministero sono anche quelli a cui deleghiamo una parte della nostra libertà ogni volta che invochiamo un intervento repressivo per risolvere un problema. Discorso che ci porterebbe lontano.

Torniamo quindi a bomba: sappiamo tutti che la religione è la cosa su cui è più difficile scherzare, anche in Europa. La censura cinematografica italiana, ad esempio, che un tempo si sfogava sulle pruderie oggi è esclusivamente religiosa. Tutti i sequestri di film degli ultimi anni sono per presunto vilipendio della religione. Ultimo caso quello di Totò che visse due volte. E questo conferisce più valore e significato alla questione in esame. Non è solo con gli altrui santi che è necessario scherzare, ma anche con i nostri. Ovvio, con la differenza che a Ciprì e Maresco hanno sequestrano il film, Rushdie l’hanno condannano a morte.

E siamo giunti alle vignette sataniche. Se a livello di valore artistico il paragone è quantomai oltraggioso per Rushdie, in effetti la disputa ideologica è quella.

Lo riconoscono tutti, sono discutibili. Mediocri secondo alcuni, pessime per altri. Personalmente trovo che quella con Maometto col turbante bomba può essere anche razzista, come dice leo qui sotto.

Ma l’idea che non debba essere consentito pubblicarle perché certe libertà valgono per noi e non per i musulmani è o non è razzista ?
E’ o non è un cedimento all’etica di tipo b, quella di chi vorrebbe imporre con la forza la propria visione del mondo ?

Io sono per l’etica di tipo a, quindi nel mio blog le vignette le pubblico.

E qui entra in gioco il maestro Miyagi.
Perchè essere per la libertà d’espressione di tutti va bene. Essere contro la libertà d’espressione, ovvero per l’imposizione forzosa della propria visione del mondo va bene.
Ma voler garantire la libertà ai vignettisti danesi e imporre la democrazia cittadini iracheni vuol dire che sei un Ralph Macchio senza il proprio istruttore. Oppure che a Voltaire preferisci quei pensatori italiani che si rifanno a quell’altro pensatore francese.

(ultim’ora: arriva anche il Vaticano. Ma allora ho proprio ragione)

venerdì, febbraio 03, 2006

moriamo per delle idee, va be', ma di morte lenta

1. Se per una caricatura qualcuno ti minaccia di piazzare una bomba in redazione (come credo sia successo in Danimarca), è chiaro che hai tutta la nostra solidarietà.

2. Ma se qualcuno propone un boicottaggio economico, c'è poco da fare: in Danimarca è lecito pubblicare caricature di profeti religiosi, e in tutto il mondo è lecito boicottare chi le fa. La democrazia consiste, tra le altre cose, in libertà di espressione e libertà di consumo. Tu sei libero di disegnare il fondatore della religione di un miliardo di persone come il perfido Califfo dei fumetti, e io sono libero di non mangiare più biscotti danesi.

3. Si parla di reciprocità tra religioni: se c'è una Moschea a Roma ci dev'essere anche una Chiesa alla Mecca. Va bene; però non sempre questo discorso fila.
In questo caso piazzare una caricatura di Gesù di fianco a quella di Maometto non ci aiuta a capire il problema: ai musulmani è fatto divieto di ritrarre i profeti (sia Maometto che, credo, Gesù); ai cattolici no, anzi, c'è il culto dei Santi che per i musulmani (e per i protestanti) è un puro sussulto pagano.
Se facciamo caricature di Maometto (e abbiamo il diritto di farle) dobbiamo almeno renderci conto che infrangiamo un tabù pesante dell'Islam. Non è come raccontare una bazelletta su Gesù e gli apostoli. In questo caso non c'è reciprocità, perché i cattolici non hanno lo stesso tabù.
Per restituirci una vaga idea di reciprocità, non ci resta che andare a cercare altri tabù cattolici. Per esempio, la transustazione. Ecco: immaginatevi uno sketch televisivo dove si scherza sull'ostia e il vin santo. Vi è mai capitato di vederne in tv, pubblica o privata? A me no. Credo che il CEI protesterebbe immediatamente. Ma una vasta gamma di italiani, dal semplice laico al mangiapreti, sarebbro sinceramente deliziati.
Ora però pensate allo stesso sketch realizzato da un canale satellitare arabo. Con un attore arabo che fa il prete e scaracchia l'ostia. Credo (siamo sempre nel novero delle ipotesi, perché per ora non risulta che gli arabi scherzino sui tabù cattolici), credo che non solo il CEI e il Vaticano protesterebbero violentemente, ma che anche la Farnesina ci metterebbe voce: e in generale in Italia i laici deliziati sarebbero molti meno. Perché un conto è prendersi in giro da soli; un conto è quando lo fanno gli altri. Questo, giusto per la questione della reciprocità.

4. E poi cerchiamo di non fare i furbetti, perché questa cosa della reciprocità è un boomerang... A un certo punto Ferrara, ieri sera, in uno di quei sussulti di teoconismo becero che gli vengono (sempre più spesso) ha chiesto all'esperto d'Islam se è vero che il Corano proibisca il riso. Pare di no, che non è vero.
La regola di San Benedetto, invece, lo proibisce.

5. Ma il razzismo esiste. E' un parametro oggettivo, che si può misurare. Piccolo esperimento: immaginiamo per un attimo che quel barbaccione minaccioso non sia una caricatura di Maometto, ma di Giuda Maccabeo (le due donne in burqa sono un anacronismo in entrambi i casi). Quanti secondi ci mettiamo a definire quella vignetta antisemita? E' quello che è. Una vignetta antisemita. Moriamo per delle idee, va be', ma non per il diritto danese ed europeo a pubblicare una vignetta antisemita.

6. Che torme di giovani arabi in Palestina e nel Maghreb pensino di difendere la loro identità boicottando la Danimarca e la Norvegia per una vignetta antisemita, è triste. Ma è triste anche vedere rispettabili signori di mezza età andar di edicola in edicola per cercare il numero dell'Opinione con le vignette antisemite, con l'aria di chi sta combattendo un eroica battaglia per la libertà occidentale d'espressione. Come se tutte queste provocazioni provocassero veramente qualcosa di buono.

7. La libertà è qualcosa che si costruisce giorno per giorno. E giorno per giorno, con gli islamici, ci dobbiamo convivere. Ora, onestamente: una vignetta più o meno antisemita che infrange un tabù della religione islamica apre forse qualche spiraglio di libertà nei paesi arabi e musulmani? No. Serve solo a ribadire quanto siamo liberi noi e quanto siano minacciosi loro.

8. E comunque l'unica un po' divertente era questa:



Banalissima, ma funziona.

giovedì, febbraio 02, 2006

E adesso ammazzateci tutti






Piacere, sono l'albanese che ti aprirà la testa

Perchè il fatto è semplice: la nuova legge parte dalla presunzione che tu, un culograsso, sia più abile, più svelto, più furbo, più deciso, più allenato di me. E che di fronte alla tua minaccia io mi impaurisca. Appena ho smesso di ridere riprendo il discorso.

mercoledì, febbraio 01, 2006

la guerra di al Fatah e quella di Hamas (e quel poco che ne so io)

Insomma, io sto cercando di spiegare che Hamas non è uguale ad Al Fatah; che Al Fatah era un'organizzazione molto corrotta, ma laica; mentre Hamas è dura e pura, ma integralista.

Cerco di spiegare che è vero, fino al '93 Al Fatah e l'OLP non riconobbero Israele (e viceversa), ma questo non significa che Arafat & co. volessero ricondurre gli israeliani al bagnasciuga. Il programma di Al Fatah prevedeva la creazione di uno stato interetnico e multireligioso, dove arabi ed ebrei avrebbero vissuto con pari diritti (ma sul passaporto non ci sarebbe stato probabilmente il nome "Israele", e nessun simbolo religioso o etnico); una beata utopia in cui oggi non crederebbe più nessuno.

Che poi nel mezzo della lotta armata i fedayn urlassero: "amici ebrei venite con noi nel nostro futuro Stato multietnico", non credo proprio: probabilmente urlavano orribile porcate, e non credo che gli israeliani fossero da meno. Ecco, giusto per evitare ricostruzioni troppo politicorrect.

Io cerco di spiegare tutto questo, perché secondo me è importante: e invece salta fuori che grazie a me a sinistra continua ad albergare l'utopia di Al Fatah. E insomma no, Enzo, no: stavo spiegando la posizione di Al Fatah prima del '93, non la mia. Io non sono di Al Fatah, io sono occidentale, ecchecavolo; ho il lusso di poter avere posizioni più pacate, realistiche, oggettive. E comunque preferivo Al Fatah a Hamas, perché preferisco una guerra di liberazione a una guerra religiosa (preferirei la pace a entrambe, veram). Semplificando al massimo: Al Fatah combatterebbe gli israeliani in quanto occupanti; Hamas in quanto ebrei.

Ma nel frattempo Lia pubblica un'intervista lunghissima a un esponente di Hamas che per prima cosa mi sbugiarda: anche quella di Hamas è essenzialmente una guerra contro l'occupazione.

Per quanto riguarda il rifiuto dell'esistenza d'Israele e il rifiuto della permanenza degli ebrei in Palestina, permetteteci di distinguere tra gli ebrei in quanto tali, cioè in quanto seguaci di una religione, che noi rispettiamo e con cui abbiamo condiviso una storia onorevole attraverso la storia islamica, e l'attuale occupazione sul nostro territorio. Il problema infatti non è un problema con gli ebrei. Noi porgiamo il benvenuto agli ebrei che vogliono vivere con noi; questo è un atteggiamento permanente che constatiamo lungo tutta la storia dell'Islam, già compresa l'epoca del nostro Profeta, Muhammad. No, il problema è che c'è un'occupazione che grava sul nostro territorio.

E poi descrive l'occupazione con una metafora che mi suona sinistramente familiare:
Permettetemi di darvene un esempio: se un uomo possiede una casa e qualcuno viene a occupare quella casa, e se poi il ladro accetta di al massimo di concedere una piccola parte di quella casa al suo legittimo proprietario, nel corso di quelli che lui stesso chiama " negoziati ", dicendogli : " tutto il resto mi appartiene ", qualcuno potrebbe accettare una simile situazione ? E' accettabile essere cacciati dalla propria casa e poi riconoscere che la casa appartiene a colui che gliel'ha rubata ? E poi andare sul mercato e negoziare con il ladro per tentare di recuperare una piccola stanza e sopportare i suoi tentennamenti ? E quanto più, se il ladro uccide i vostri figli, spezza le vostre culture e distrugge le basi stesse con cui ti guadagni da vivere ?
No. Nessuna religione accetta questo. Nessuna persona dotata di ragione.

(Io mantengo la mia diffidenza nei confronti di Hamas. Ma l'intervista è da leggere).